EBBRO


— Foto: Artur Rimbaud —

Beaumont sur Mer 1/2/2021

 

E da allora io mi sono bagnato nel Poema

del Mare, infuso d’astri e lattescente,

divorando gli azzurri-verdi: dove, ondeggiamento pallido

e rapito, un perduto pensiero talvolta discende. Arthur Rimbaud

 

Forse la nuova tecnologia renderà più facile avere figli, oppure renderà averli meno costosi, anche se è difficile immaginare la tecnologia rendere più facile allevare tre bambini. O forse c’è una pressione sociale per la conservazione della specie o lo status sociale nell’avere molti figli. Forse le tate robotiche cambieranno tutto e avere più di due bambini diventerà di moda. Non è impossibile speculare sui modi per mantenere lo status quo. Ma anche se la popolazione globale si stabilizzasse e mantenesse un numero costante, l’umanità non sembrerebbe avere una tale esperienza che suggerisca grandi progressi provenienti da una popolazione stagnante come quella attuale. In termini retorici è sempre stato detto a tutti noi sessantottardi che attraverso il dialogo le persone sarebbero state in grado di rafforzare la resilienza dell’intera comunità a far fronte ai “poteri forti”. Quello dei poteri forti sono stati, per la generazione di chi scrive, quasi dei nemici invisibili, e subito si correva a leggere personaggi come Amedeo Bordiga fondatore e primo segretario del Partito Comunista d’Italia (sezione dell’Internazionale Comunista), oppositore intransigente dello stalinismo. A leggerlo oggi fa una certa impressione: “Se è vero che il potenziale industriale ed economico del mondo capitalistico è in aumento e non in deflessione, è altrettanto vero che maggiore è la sua virulenza, peggiori sono le condizioni di vita della massa umana di fronte ai cataclismi materiali e storici. A differenza della piena periodica dei fiumi, la piena dell’accumulazione frenetica del capitalismo non ha come prospettiva la decrescenza di una curva discendente delle letture dell’idrometro, ma la catastrofe della rotta”.  E qui ricicciano i “poteri forti” e il loro grande salto avvenuto con la globalizzazione dell’economia, con la moltiplicazione delle grandi multinazionali e con la nascita di strutture sempre più importanti come le agenzie di rating di cui sentiamo parlare continuamente in televisione, che con le loro valutazioni possono determinare terremoti politici e finanziari e, soprattutto in Italia, valutare la disponibilità economica di un Paese e dunque condizionare i tassi di interesse sul debito pubblico. E, per non farci riflettere, ecco apparire Virus, spauracchio dell’intera umanità!

Gigino A Pellegrini & G el Tarik

 

 

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